Ieri il telegramma per “comunicazioni urgenti” perché oggi scadevano i termini fissati dalla Corte di Appello di Roma per l’assunzione di 19 operai iscritti alla Fiom. E così oggi le diciannove tute blu firmeranno il contratto per lavorare nello stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco (Napoli). I lavoratori, iscritti al sindacato che nel giugno 2010 non siglò l’accordo sottoscritto da Fim, Uilm, Fismic e Ugl metalmeccanici, furono licenziati. Il 31 ottobre il gruppo di Torino comunicò che per riassumere loro sarebbero stati messi in mobilità 19 operai scatenando l’ennesima polemica sull’ad Sergio Marchionne. ”Fiom – ricorda il segretario regionale Massimo Brancato – ha fatto ricorso anche contro la procedura di mobilità. Il 13 gennaio prossimo scadono i termini della mobilità ma confido – dice – che entro gennaio sia fissata anche la prima udienza del ricorso per dichiarare illegittima quella procedura”.
Gli operai prenderanno servizio il 10 dicembre, perché ora allo stabilimento è scattata la cassa integrazione. Il primo a firmare è stato Ciro D., 32 anni: “Il primo pensiero va ai 2300 ancora fuori – ha detto – siamo soddisfatti, ma non contenti, perché attendiamo il rientro di tutti. Oggi comincia il passo successivo. Adesso dentro la fabbrica – sottolinea – c’è anche la voce di chi è fuori”. Il secondo a firmare è stato Raffaele M. il quale ha comunicato che per il 28 dicembre percepiranno anche la liquidazione dovuta per le dimissioni dal gruppo Fiat, e che il 10 dicembre, giorno della ripresa produttiva, dovranno incontrare gli addetti di Fiat service che renderà loro noto il da farsi. Il segretario della Fiom, Maurizio Landini, parla di “vittoria della democrazia” e invita la Fiat a “cambiare registro” per fare un “nuovo accordo”.
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